Esponente della corrente pittorica del Novecento Italiano
Sei in:
Pittura figurativa moderna
Durante gli 82 anni in cui è vissuto, Betto Lotti ha saputo cogliere le ispirazioni più preziose dalle proprie esperienze artistiche, sviluppando uno stile originale, conosciuto come “sensibilismo”. Assieme al collega e amico Ottone Rosai, infatti, l’artista – ligure di nascita ma lariano d’adozione – ha dato il via a una nuova corrente artistica, che si distingue per la capacità di evocare sentimenti ed emozioni pur senza rinnegare il ruolo fondamentale della materia.
Affermatosi come pittore paesaggista dopo il 1936, anno in cui, insieme alla famiglia, si trasferì a Como, dove insegnò a lungo pittura alla scuola media Parini, Betto Lotti ricevette una formazione poliedrica, che gli permise di rielaborare la tradizione lombarda in chiave avanguardistica, riuscendo così a diventare un esponente di spicco della pittura figurativa moderna.
Betto lotti e la pittura figurativa moderna
La storia – personale e artistica – di Betto Lotti ha giocato, come spesso ai grandi artisti, un ruolo fondamentale per la carriera del pittore ligure. Nato in Liguria, si trasferì poi a Venezia, dove ebbe modo di conoscere Guido Balsamo Stella, celebre acquafortista da cui trasse ispirazione per molte opere, cominciando a sviluppare quella passione per la realtà che diventò negli anni una delle cifre distintive della sua opera. Dopo un periodo di prigionia in Austria durante la Grande Guerra, Betto Lotti visse a Firenze, città, all’inizio del Novecento, di grande fermento artistico, dove le suggestioni dell’Epressionismo tedesco erano particolarmente forti e sentite. Se da Venezia Lotti portò con sé l’aura del simbolismo decadentista, evocativo e intimista, a Firenze l’artista si scontrò – seppur metaforicamente – con la cruda realtà espressionista, costruendo, pennellata dopo pennellata, il suo stile personale. Arrivato a Como, Betto Lotti non aveva più bisogno di osare: la sua formazione pittorica era ormai completa e si distingueva da un lato per la scelta di soggetti reali (osterie, interni domestici abitati da figure femminili immobili e solitarie e paesaggi) in cui è evidente l’influenza espressionista e dall’altro per il potere evocativo dei suoi quadri, dove si ritrova quell’atmosfera intimista propria di pittori come per esempio Arturo Tosi, perfetta per esprimere al meglio il paesaggio lombardo, unita però a un deciso richiamo alla materia, alla densità del reale che, per Lotti, ha rappresentato sempre un punto di riferimento imprescindibile.